Carlo Sesti, lastra di vetro alla gelatina bromuro d'argento

Fondo fotografico “Carlo Sesti”

Carlo Sesti, lastra di vetro alla gelatina bromuro d'argento

Carlo Sesti, lastra di vetro alla gelatina bromuro d’argento

La natura degli scatti dell’ingegner modenese Carlo Sesti non si discosta da quella fotografia coloniale classica a cavallo fra Ottocento e Novecento. Sono infatti presenti i nudi di donna, molto in voga tra i colonizzatori, le scene di vita, i ritratti in divisa bianca e caschetto.

Nelle didascalie che accompagnano le fotografie, le popolazioni ritratte mancano di riconoscimento: in alcuni casi le scritte riportano semplicemente “Donna bacosso”, “Donne arabizzate”, “Capotribù”, ecc, quasi non ci fosse una persona con una identità distinta.  In un solo caso, come quello che vediamo in foto, si conosce il nome di un uomo indigeno, ovvero l’infermiere John Alfred Grawn, ritratto in abiti europei con un libro in mano, di cui però non abbiamo nessuna altra informazione.

“Progetto promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura”